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WHITE RABBIT THEORY

Non appartenere è davvero difficile è come perdersi continuamente dopo aver rincorso il coniglio in questo PAESE che ha assunto la forma dell’inferno invece di essere delle MERAVIGLIE come per ALICE.
 
E’ una corsa continua verso qualcosa di poco concreto e di totalmente sconosciuto. Qualcuno dice che passerà, qualcuno ti rassicura dicendoti che è un passaggio tortuoso ma che troverai una strada piena di luce e senza buche….ma qualcuno sinceramente ti dirà che  la strada non cambia , è tortuosa ora e per sempre.
 
"Le illusioni sono crudeli. Le intenzioni sono insicure. I sogni sono spazzati via. Apri di nuovo i tuoi occhi e ti accorgi di aver combattuto più a lungo di quanto avresti mai creduto. Hai sfidato il male, hai sconfitto creature mostruose e ferito e solo ti trovi sperduto per una landa desolata alla ricerca del coniglio bianco che non esiste da nessuna parte per te. Coniglio bianco dove sei?
 
Ti accorgi di urlare il suo nome, con quanto fiato hai in gola. Non è davanti a te, non a fianco, non dietro, NO ovunque. Intoni un canto di preghiera pregando un dio che non conosci, un dio di cui hai parua, un dio di cui non ti fidi abbastanza da seguirlo dove il tuo cuore è incapace di arrivare… spinto dal vento continui a muoverti a piccoli passi e senti che il tuo canto si fonde con il vento e arriva dove tu non puoi più sentire. Dio dove sei?
 
Accasciato a terra continui cantilenando la tua preghiera, la preghiera delll’amore, la preghiera della tua anima, la preghiera del perdono. Fredda è l’aria  e gelida la visione. Campi si trasformano in deserto. Alberi si trasformano in forconi infuocati senza vita, il vento si trasforma in parole di giudizio bisbigliate ai tuoi orecchi e tu ancora inerme continui a cantare soffocato la tua preghiera.
 
Il tuo sangue si sparge. Vieni a prendermi coniglio bianco o lascia che sia Dio ad accogliermi a se. Lascia che lo serva. Coniglio bianco abbandona i miei desideri, abbandona la mia mente e le mie preghiere, lascia che ritorni alla terra della salvezza. Lascia che continui la mi astrada tortuosa senza di te. Ma se sei qui dove io non posso vederti "trasformati" e con la voce umana grida il mio nome. Io lo sentirò e ti cercherò ancora."
 

 

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