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USA 2018 | DEATH VALLEY National Park

Dopo la notte insonne in uno squallido hotel di Bakersfield, la mattina saltiamo in auto per dimenticare e raggiungere finalmente la Death Valley.

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Attraversiamo il deserto del Mohave, una pianura dalle tinte naturali interrotta solo da promontori aridi e rocciosi, poi la strada inizia a sembrare incandescente, le immagini nitide iniziano a sbiadire sull’asfalto e così sappiamo di essere entrati nel cuore della Valle della Morte. Situato in una depressione del Grande Bacino, la Death Valley tocca la California e si estende fino al Nevada.

Ore 11:00 – La temperatura inizia ad alzarsi e prima che il caldo passi da torrido a bollente ci fermiamo allo Stovepipe Wells Store, facciamo benzina per non incorrere in intoppi, poi riprendiamo il nostro viaggio per raggiungere le meravigliose dune di sabbia di Mosquite. 40 km quadrati di dune si estendono a perdita d’occhio, la vegetazione è minima e i pochi alberi presenti sono stesi sulla sabbia.

Il flebile vento caldo sposta i granelli dando alle dune un aspetto camaleontico. Il caldo è resistibile e qualche nuvolone bianco ci consente una permanenza più lunga gettando ombra su di noi. E’ necessario idratarsi e bere acqua perché, per quanto la temperatura non superi ancora i 45 gradi, quel quarto d’ora all’aperto ha fatto evaporare un bel pò di tossine, liquidi ed energie. Circa 30 minuti di auto più tardi arriviamo a Badwater Basin. Famose per essere il punto più basso del Nord America, le badwater sono acque prosciugate e situate circa 86 metri al di sotto del livello del mare.

11.30 – Il sole inizia ad essere estremamente caldo. La passerella in legno si spinge fino ai piedi della distesa di sale. Dall’auto al centro delle Badwater ci sono circa 35 minuti a piedi andata e ritorno ma noi siamo determinati.

Calpestiamo il sale bianco, illuminato dal sole. Davanti a noi solo un mare asciutto e piatto, caratterizzato da una texture naturale tipica di acqua rafferma prosciugatasi su di una superficie sabbiosa. Le catene montuose ci circondano regalandoci una vista spaziale ed incredibile, sembra di essere sulla luna. La bottiglietta d’acqua ghiaccia ha raggiunto la temperatura ambiente in pochi minuti, il vento è così forte e caldo da emulare l’effetto di un phon naturale accesso al suo massimo.

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12.00 – Ci avviciniamo faticosamente per scattare qualche foto, osserviamo esausti il panorama e ci rimettiamo prontamente in viaggio. L’acqua in bottiglia ormai è bollente. La bocca arsa e sentiamo la pressione scendere. Con un insano e spericolato ultimo sforzo raggiungiamo l’auto, ancora increduli di aver resistito.

Ritrovate le energie ripartiamo diretti verso le colline di spuma rocciosa, diventate celebri per essere stati il set del film Zabriskie Point di Antonioni . Pochi minuti di camminano basteranno per poter ammirare l’ennesima texture naturale di straordinaria bellezza.

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13.00 – Nonostante il caldo ci abbia tolto tutte le forze, facciamo ancora una mezzoretta di strada in auto per raggiungere Artist’s Drive and Palette, ma mentre percorriamo la strada in auto, la temperatura tocca ben 54 gradi e così capiamo di doverci accontentare della vista dal finestrino per non rischiare di lasciarci le penne.

Avvistate a debita distanza le sfumature del beige, percorriamo a ritroso la strada per ben 4 km e troviamo riparo al fresco dell’unica oasi nel deserto, il Furnace Creek Visitor Center dove acquistiamo panini scadenti, Gatorade e acqua fresca.

Consapevoli del fatto che avremmo potuto scoprire meglio le bellezze dalla Valle della Morte – ma esausti e distanti ancora 1 ora e 30 dalla nostra “casa per una notte” nel deserto di Pharump – ripartiamo per goderci un pomeriggio di sonno in uno squisito B&B.

Due ore di sonno, una doccia e lo splendido cielo nelle sfumature del ciclamino ci sembrano il premio più giusto per questi giorni da viaggiatori estremi. Finalmente facciamo una cena seduti ad un tavolo. Ordiniamo margherita in un desertissimo Domino’s Pizza situato nel centro città , ovvero un classico Mall americano: parcheggi semi sedersi, Target straripante di confezioni famiglia, abbigliamento e altre chincaglierie.

Un meritatissimo riposo prima di arrivare a Sin City.

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