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UK | MANCHESTER

Ci eravamo ripromessi di non tornare in Inghilterra per un po’, ma un volo super economico Ryanair e l’altrettanto economico pernottamento in un Easy Hotel, ci convincono a tornare.

Arriviamo in centro su un comodissimo treno che, dall’aeroporto principale, ci porta nel cuore di Manchester. Quella che troviamo ad attenderci è una tipica città British in mattoncini rossi. Il suo passato industriale le dona un aspetto meno patinato di Londra ma, allo stesso tempo, un fascino particolare.

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Scopriamo velocemente che la maggior parte dei luoghi d’interesse e i vari quartieri sono facilmente raggiungibili a piedi. Così dal Northern Quarter, dove è situato il nostro hotel, ci muoviamo verso Piccadilly Gardens – una grande piazza con fontana dalla quale si dipanano le principali vie del centro.

La città appare subito dinamica e impegnata nel tram-tram quaotidiano. Il vento sferza con decisione ma il sole splende alto in cielo.

Il centro è un mix di negozi moderni catene d’abbigliamento e ristoranti, tra i quali sorge ancora il vecchio Corn Exchange – oggi un classico pub con la struttura in legno e tavolini moderni. Poco distante, la Manchester Cathedral troneggia sulla città. Seppur danneggiata da vari eventi nel corso degli ultimi decenni, la cattedrale, conserva ancora le sue vetrate colorate e il soffitto in legno originali.

Manchester è ricca di biblioteche ma è la John Rylands Library a colpire la nostra attenzione. Benché sembri un edificio medievale, questa biblioteca è stata inaugurata solo nel 1900. Nelle sue stanze si mescolano stili architettonici diversi e si trova una raccolta di libri di inestimabile valore. Il secondo piano, tutto in rigoroso legno, ospita libri antichi e delle aree studio per veri amanti delle biblioteche.

Qui vicino sorge il quartiere di Spinningfields con i suoi numerosi ristoranti, pub e agenzie immobiliari. Camminando ancora un po’ si approda a Castelfield, un’interessante zona ex-industriale di appartamenti che si affacciano su di un fiumiciattolo sul quale ormeggiano barchette B&B e nuotano eleganti anatre. La sera ci riscaldiamo con un piatto caldo da Wagamama, situato nel cuore del quartiere.

Il giorno seguente non manca la consueta pioggerella in stile inglese quindi, dopo aver sorseggiato il nostro cappuccino e aver atteso che il tempo migliorasse, ripartiamo per scoprire la città. Facciamo tappa al Gay Village nel torpore di una fredda mattina di marzo, i murales a tema queer si alternano a colori fluorescenti e a bandiere arcobaleno. Dietro il quartiere troviamo i Sackville Gardens, dove il governo inglese ha posizionato una statua ispirata al genio omosessuale Alan Turing, come tributo e ammenda. Le strade circostanti sono deserte perché, probabilmente, la pioggia e il relax del week-end hanno dissuaso i mancuniani dall’uscire di casa.

Girelliamo anche per la piccola Chinatown dove troviamo minuscoli negozi con le insegne al neon in caratteri cinesi e dove un’elegante arco stile pagoda dà il benvenuto. Non lontano da qui si trova il piccolo Centre for Chinese Contemporary Arts. Per visitarlo basta circa una mezz’ora, questo spazio ospita mostre di artisti contemporanei cinesi e vale la pena di una breve incursione.

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Più tardi ci prendiamo una paio d’ore per visitare la Manchester Art Gallery, dove è allestita una raccolta di quadri e sculture che spaziano da Canaletto a Lowry, da Algardi a Valette. Curiosiamo nelle temporanee dedicate al design Nordico e alle ceramiche di Halima Cassell.

Anche il Northern quarter è ricco di negozi. Ce ne sono per tutti i gusti: fumetti, abbigliamento vintage, calzature e, se amate accessori per artisti come carta e oggetti per il packaging, dovete fare tappa da Fred Aldous. Anche i ristoranti non mancano in zona infatti, per cena, noi prenotiamo un tavolo da Evelyn’s Café Bar e mangiamo noodles e insalata di stagione. L’atmosfera accogliente e il minimalismo del locale ci fanno sentire a casa ed estremamente local.

In centro, percorrendo Market street, si trovano negozi di ogni tipo dalle catene ai monomarca di lusso, fino a Selfridges e Harvey Nichols. Come di consueto, noi facciamo scorta di bagel e formaggi inglesi da Marks & Spencer.

Il nostro breve break di quattro giorni sta per volgere al termine e, come sempre, rimaniamo soddisfatti di questa nuova scoperta. Amiamo davvero molto le mete meno battute perché sanno sorprenderti.  Sarà per il semplice fatto che fare una pausa dalla quotidinità rende ogni viaggio un’esperienza unica. E poi molti dei luoghi da visitare sono totalemente gratuiti!

Abbiamo girellato per Manchester in lungo e largo. Alcuni quartieri sono fuori zona e dalla guida ci sembra di capire che possano essere tralasciati in favore di una fuga a Liverpool. Liverpool dista solo 30 minuti da Manchester, così la mattina prima della partenza saltiamo su un treno diretto nella città dei Beatles.

MANCHESTER FOODIE TIPS:

Molti di questi sono le classiche catene che si trovano a Londra e molte altre parti del mondo. Un porto sicuro per un pasto semplice ma sfizioso.

  • Pret-a-Manger: Sfiziosi sandwich e zuppe. Una certezza se si desidera qualcosa di nutriente, veloce e sfizioso.
  • Leon: Piatti middle-east speziati e saporiti.
  • Comptoir Libanais: E’ una molto colorata e kitsch con un menù dai sapori mediorientali.
  • Wagamama: Piatti asiatici e sfiziosi ad un ottimo prezzo.
  • Vapiano: Se vi manca l’Italia, questa è la catena che fa per voi. A pranzo e cena ottimi piatti italiani cucinati alla perfezione.
  • BAB: Minimal e veloce per gustare ottimi Wrap dal gusto etnico.
  • Shoryu Ramen: Se siete stati a Londra ne avrete già sentito parlare. Il ramen più buono!
  • Billi’s Restaurant : Ambiente ricercato e shabby con un menù ricco e delizioso. Perfetto anche per i vegetariani.
  • Evelyn’s Cafè Bar: Trendy e minimal l’ambiente. Piatti adatti a tutti i gusti. Meglio prenotare se non amate fare la fila.
  • The Ivy – Rooftop: Ristorante elegante (ma per tutti) con arredamento eclettico e di design e un menù costosetto. Il tea delle 5, potrebbe essere il compromesso più economico.

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1 commento su “UK | MANCHESTER”

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