Come ogni altro giorno prima di questo, affronto con dispiacere la giornata che mi aspetta, sarà forse a causa di questa depressioni abbarbicata alle mie più profonde radici o semplicemente perchè dovrò destreggiarmi tra le indecisioni altrui per non lasciarmi sopprimere.
Come una puttana mal vestita ho venduto me stesso per guadagnare soldi che mi permettessero di realizzare un sogno, ho venduto la mia "arte", il mio sapere a chi non la meritava…ma ho dovuto farlo. Giudicato, biasimato e disprezzato ho scelto di vendere ciò che ho sempre saputo fare.
Come una puttana ho ricevuto un’altra offerta, una che doveva apparirmi vantaggiosa, che mi avrebbe fatto "prostituire" più a lungo e rimandare il mio sogno…ho esitato, ho pensato, non ho accettato?
Le indecisioni altrui permiano la mia instabilità e si fondono con la mia coscienza. Mi aprono e dividono,mi disprezzano e mi rendono incerto. Diviso tra la parziale comodità e la limitata difficoltà, stento i miei passi verso il futuro. Me lo devo, devo realizzare ciò che per me è un sogno.
Smetto di pensare, questa "prostituzione artistica" sarà per adesso e non per sempre. Alcune foto della sfilata di ieri. Non più la nostra – ma è stato come rivivere quelle emozioni. Tornerei subito a scuola.