Arriviamo a Kyoto nel primo pomeriggio. L’aria è fresca e la città appare subito elegante e più silenziosa delle altre. Gli alti palazzi sembrano avere un rigore individuale e si affacciano laconici lungo le grandi strade della città. Subito dopo aver posato i bagagli ci dirigiamo al Museo del Manga…
KYOTO
Costruito in una vecchia scuola il museo conserva un’atmosfera elegante e in vecchio stile, raccoglie 50.000 manga (dal 1970 ad oggi) nei 200 metri di Manga Wall e ospita mostre dedicate al tema. Guardarsi intorno è un sogno, l’odore della carta e le deliziose copertine a colori dei volumetti rilegati in varie edizioni è davvero eccitante. La cronistoria permette di capire il valore culturale del Manga in Giappone, inoltre è possibile sfogliare manga in altre lingue come Inglese, francese, italiano e altre.
Trascorse un paio d’ore usciamo, e mentre il sole inizia a spegnersi ci dirigiamo verso il Parco Imperiale. Non è possibile entrare ma il giardino impeccabile e la distesa di ciottoli che ci guida verso il cancello principale ci comunicano pace e serenità. Tra le mete imprendibili ci sono Gion, dove vivono ancora le Geishe e lo Yasaka Shrine. Dopo aver oltrepassato numerosi negozi e gallerie facciamo capolino nel Giappone più antico e visitiamo il Tempio Yasaka illuminato dalle lanterne rosso fuoco e da piccoli lumini che risplendono nel buio della sera e illuminano con la loro luce fievole, gli edifici. Camminare per la città di Kyoto significa anche incappare in un’indefinito numero di Templi di ogni colore e forma. Se ne trovano ovunque.
La mattina seguente iniziamo con la visita al Palazzo Imperiale. Abituati all’estremo sfarzo Europeo è difficile immaginare che questa essenziale eleganza potesse appartenere all’aristocrazia Giapponese. Le ampie stanze del Castello Nijo sono immacolate e arricchite da pitture coloratissime. Una delle caratteristiche particolare del castello sono i “pavimenti dell’usignolo“, infatti le assi di legno sulle quali camminiamo emettono un suono simile al canto dell’uccello, utile al tempo per avvisare l’arrivo di qualche intruso.
Procediamo verso il famigerato Kinkaku-ji, il bellissimo Padiglione dorato, una pagoda interamente ricoperta di foglie d’oro puro che sorge al centro di uno stagno. Nel corso dei secoli ha avuto molte funzioni, è stato distrutto e ricostruito in vari momenti del ‘900 nonostante la sua origine sia del 1397. Non lontano sorge Ryoanji, il giardino Zen, dove una serie di pietre disposte in maniera accurata sulla ghiaia offrono spunto di riflessione introspettiva e rappresentano un caposaldo creativo-religioso della cultura Giapponese.
A bordo di un bus diretto quasi verso l’immaginifico universo creativo di Hayao Miyazaki, ci dirigiamo ad Arashiyama un piccolo villaggio moderno accanto al quale sorge la splendida Foresta di Bamboo. L’aria è umida e inquieta come il cielo grigio che promette pioggia. Il percorso è disseminato di splendide e altissime piante di Bamboo, aree di relax e aitanti ragazzi Giapponesi che offrono passaggi a bordo di un tipico calesse. Desistiamo e facciamo una merenda al moderno Yojiya Cafè prima di tornare in città.
La mattina facciamo colazione in una elegante Boulangerie francese non lontano dal nostro Hotel. Credevamo di aver visto praticamente tutto ma per fortuna la mia ostinata volontà di avvistare almeno una Geisha ci spinge nuovamente a Gion, percorriamo le strade vicine ci addentriamo in una piccola viuzzola stretta piena di vecchi edifici nel quale troviamo riparo durante una scrosciata d’acqua. Finalmente ordiniamo buonissimi Okonomiyaki serviti al Banco, in un piccolo ristò giapponese. A tu per tu con il nostro cuoco sorseggiamo Coca-cola e affondiamo i denti in questa deliziosa rivisitata “pizza” tipica con uova, verdure e formaggio.
Il cielo si schiarisce improvvisamente e così ci spingiamo verso Higashiyama percorrendo le strade antiche di Kyoto ed approdiamo al tempio di Kiyomizu-dera. Costruito nell’ottavo secolo il tempio è considerato patrimonio nazionale per la sua bellezza e peculiarità. Infatti poggia su palafitte adagiate sulla montagna dell’Est e consente una vista unica a strapiombo su tutta la città. La vista è magnifica e il tempio incredibile.
Attraversiamo nuovamente Kyoto e ci concediamo un po’ di relax in riva al fiume Kamo seguendo l’esempio dei Giapponesi che si godono il tramonto. La serenità, la calma apparente e l’estate che inizia a far posto all’autunno si percepiscono dai colori che cambiano da quando siamo arrivati in Giappone. Kyoto è perfetta, forse la più bella delle città Giapponesi.
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English
We arrive in Kyoto in the early afternoon. The air is fresh and the city is immediately elegant and quieter than the other cities we have visited. The tall buildings seem to have a rigorous individuality while they – laconic – overlook along the main streets of the city. Immediately after laying the luggage, we head to the International Manga Museum.
KYOTO
Built in an old school, the museum has an elegant and old-fashioned look, it collects 50,000 manga (since 1970) in the 200 meters Manga Wall and it hosts exhibitions. Looking around is a dream, the smell of paper and the pretty colored covers of the bounded volumes in various editions is really exciting. The chronicle allows us to understand the cultural value of Manga in Japan, you can also browse the manga in other languages such as English, French, Italian and others.
He spent a couple of hours there before leaving, and as the sun begins to fade we head towards the Imperial Park. You can not get in but the impeccable garden and the expanse of shingle that leads us to the main gate communicate us peace and serenity. Among the must-seen destinations there is Gion, where geishas still live and where the Yasaka Shrine stands. After passing many shops and galleries do peep in the oldest Japan and visit Yasaka shrine illuminated by red lanterns and by small candles that shine in the dark of night, lightening up with their dim light, the buildings. Walking through the city of Kyoto also means running into a huge number of temples of every color and shape. They are found everywhere.
The morning after we begin visiting the Imperial Palace. Get used to the extreme European splendor is hard to imagine that this essential elegance could belong to the Japanese aristocracy. The spacious rooms are immaculate and the Nijo Castle is adorned with colorful paintings. One of the particular feature of the castle is the “nightingale floors“, in fact, the wooden planks on which we walk emit a sound similar to the song of the bird, which was useful in the past to warn the arrival of an intruder.
We proceed to the famous Kinkaku-ji, the beautiful Golden Pavilion, a pagoda completely covered with pure gold leaf that stands in the middle of a pond. Over the centuries, has had many functions, has been destroyed and rebuilt at various times of the 20th century although its origin is of 1397. Not far away stands Ryoanji, the Zen garden, where a series of stones are arranged accurately on the gravel and offer inspiration for thought and introspection as a cornerstone of the creative and religious of Japanese culture.
Upon a bus leading us “almost” to the imaginative universe of creative Hayao Miyazaki, we head to Arashiyama – a small modern village next to which stands the beautiful Bamboo Groove. The air is damp and restless as the gray sky that promises rain. The path is littered with beautiful tall Bamboo canes, lounge areas and stalwart young Japanese who offer a typical gig around. We desist and take a snack in the modern Yojiya Cafè before returning to the city.
In the morning we have breakfast in an elegant french Boulangerie not far from our hotel. We thought we had seen pretty much everything but fortunately my desire to spot at least a Geisha pushes us back to Gion, walk the nearby streets and we go into a small little street full of old buildings in which we find shelter during a showering rain. Finally, we order delicious okonomiyaki served at the counter in a small Japanese restaurant. Face to face with our cook sipping Coca-Cola and sink our teeth into this delicious revisited “pizza” with typical eggs, vegetables and cheese.
The sky clears suddenly and so we go to Higashiyama along the ancient streets of Kyoto and dock at the Kiyomizu-dera Temple. Build in the eighth century, the temple is considered a national heritage for its unique beauty. In fact, it rests on piles lying on the mountain of the East and allows a unique view overlooking the whole city. The view is magnificent and the temple is amazing.
We cross downtown Kyoto again and then take a little rest by the Kamo river like the Japanese do while enjoying the sunset. The serenity, the apparent calm and summer-turning-to-autumn colors begin to change since we have first arrived in Japan. Kyoto is perfect, perhaps the most beautiful of these Japanese cities.