Partiti alla buon’ora da Menton, in circa 2 ore siamo pronti per scoprire la celebre città provenzale.
AIX EN PROVENCE
Aix en Provence è un piccolo gioiello. Luogo di nascita e laboratorio creativo di Cèzanne, ancora oggi conserva un fascino evocativo. La luce del sole, i colori caldi e quella quotidianità rilassata.
Un via vai di persone attraversa le piccole stradine che affluiscono lungo Cours Mirabeau dove si tiene un vivace mercato mattutino. Gli antichi palazzi accompagnano la distesa di stand dai tendaggi bianchi che si spingono lungo tutta la via che divide la città. Sulle bancarelle troviamo un po’ di tutto e nei negozi si vendono prelibatezze locali, dal pregiato miele ai formaggi più ricercati.
Passeggiamo e ci facciamo stupire dalla semplice eleganza locale, quella decadente, unica e rigorosamente francese. I vicoli semi-deserti attraversati dal sole e dai passanti, le fioriere sui balconi straboccano di fiori, mentre l’inebriante gusto di soffici madeleines e di baguette al burro appena sfornate serpeggia per le viuzzole.
Un languorino fa capolino nel nostro stomaco e così mangiamo una rinfrescante insalata con delizioso felafel croccante. Beviamo limonata effervescente e osserviamo i locali correre avanti e indietro per gli ultimi acquisti prima dell’ora di pranzo.
Nelle poche ore a disposizioni, ma sufficienti per assaporare tutta la bellezza di Aix, passeggiamo in lungo e in largo, e ci perdiamo alla ricerca delle numerose fontane. Eccoci nell’elegante Place d’Albertas dove sorge la fontana del 1912, contornata da edifici con ampie finestre e terrazzini in ferro battuto disegnati dall’Architetto Lauren Vallon nel 1700, la splendida Fontana della Rotonda che fa da spartiacque cittadino datata 1860, e poi ci addentriamo nel quartiere Mazarin dove sorge la Fontana dei Quattro Delfini in stile barocco.
Nel centro storico la torre dell’orologio si erge alta sulla piazza del comune tra caffetterie, atelier d’arte e bistrò all’aperto, una piazza segue l’altra e l’antica cattedrale di Saint Sauveur svetta in alto con la sua architettura gotico-romana.
Noi ci riposiamo all’ombra dei vecchi alberi dell’elegante corte del Gallifet Art Centre dove echeggia il frinire delle cicale e nuota indisturbata la scultura di Diadji Diop. Abbiamo assaporato tutta l’elenganza disimpegnata di Aix e possiamo continuare il nostro road trip.
L’ILE SUR LA SORGUE
Quando il sole inizia la sua discesa e il cielo si dipinge di arancione ripartiamo per un breve stop a L’Ile Sur La Sorgue.
Ex colonia di pescatori nel tardo 1700, L’Ile Sur La Sorgue è un delizioso centro abitato attraversato dalle placide acque della Sorgue. E’ ravvivato da un mercatino di oggetti artigianali, e il cuore del paesino è costellato di piccoli negozi e bistrot. Le bancarelle si affacciano sul fiumiciattolo che costeggia le ex-case nobiliari e poi prosegue fino al Rodano, nei piccoli ristoranti i camerieri sono indaffarati per l’imminente ora di cena, metre ai tavolini locali e turisti sorseggiano l’aperitivo. L’antica ruota del Mulino da il benvenuto in città.
Noi ci fermiamo da Sous Un Olivier per acquistare buonissime mostarde e marmellate che gusteremo con ingordigia una volta tornati a casa.
L’antica chiesa de La Collegiale Notre Dame Des Anges, ricostruita nel 1700, appare lineare e eterea all’esterno, ma conserva affreschi sontuosi e un’architettura barocca in stile italiano al suo interno. Contornata da piccole attività commerciali è il posto perfetto per rilassarsi. Concluso il nostro breve giro in centro ci adentriamo nel Parco Municipale Gautier dove troviamo giardini curati e una splendida casa dal design ricercato e con richiami art nouveau.
PERNES LES FONTAINES
L’ultimo stop della nostra giornata è Pernes Les Fontaines, un minuscolo paesino di passaggio dove abbiamo prenotato per una notte all’Hotel Le Margelle. Entrati nella nostra camera ben arredata, sentiamo una musica in francese provenire dall’esterno.
Affacciandoci dalla finestra osserviamo artisti locali intonare musichette nella piccola piazza centrale. In un attimo sembra di essere piombati in una scena de La Bella & La Bestia ed io vado in brodo di giuggiole. In pratica un sogno.
Il centro è così piccolo che lo visitiamo interamente in pochi minuti la sera e la mattina seguente prima della colazione. Le stradine sono divise da una ex-chiesetta, una scuola, una caffetteria e un ristorante. Il vecchio belvedere offre una vista sui tetti cittadini. Le abitazioni color sabbia hanno finestre grandi e piccole caratterizzate da scure in legno celeste. I pochi turisti si dissipano velocemente perdendosi per le stradine deserte, si raccolgono in un capannello intorno al cantastorie o si siedono negli unici luoghi di ristoro presenti.
Noi ci lasciamo convincere dal menù e dalle tovaglie a quadrettoni bianchi e rossi del Cafè de La Place, se pur affacciato sul parcheggio ha la giusta atmosfera local che si respira in Provenza. Svegli dopo una notte di ristoro, addentiamo i croissant al burro serviti nel cortile del nostro hotel e passeggiamo nel centro per qualche scatto prima di partire alla volta dell’Abbazia di Senanque, Gordes e Roussillon.
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