Quando ho scoperto che ci sarebbero stati i Backstreet Boys al Lucca Summer Festival ho seriamente considerato l’opzione di andare a vederli. Poi pensandoci ancora un po’ su, ho deciso che sarebbe stato meglio evitare una folla di ex-teenager arrapate per una boyband attempata.
Ma poi ho ricevuto il biglietto in regalo per il mio compleanno e quindi non ho più potuto rifiutare. A dirla tutta li ho accolti con estremo entusiasmo, sopratutto perché saremmo andati tutti insieme e avrei suddiviso e condiviso l’imbarazzo con gli altri. Ho avuto una decina di giorni per caricarmi e mercoledì 23 Luglio ero pronto per gettare le mie mutandine XXXL sul Palco sperando di beccare Nick Carter.
Just for ITALIAN (Italian Language)
Abbarbonati a terra con coca-cola e pizza, abbiamo atteso che iniziasse il concerto. L’aria pullulava di estrogeni ed isterismo anni 2000, intanto io non stavo più nella pelle e desideravo rispolverare i ricordi cantando a squarcia gola i miei successi preferiti. Alle 21.40 i cinque 40enni salgono sul palco e inaspettatamente si cimentano in cabaret, rivisitazioni acustiche, strumenti reali e addirittura in vecchi balletti datati e un po’ imbarazzanti.
Da “As Long As You Love Me” ad “I Want it That Way” non ne manca nessuna con l’aggiunta di qualche sconosciuto nuovo singolo. Mentre Dani si dava un contegno per evidenziare il suo compunto sdegno eterosessuale e Gio dimenava il culetto con eleganza, Io cantavo a squarcia gola insieme a Ele che ne sapeva parecchie -nonostante si dichiarasse riluttante all’inizio. Lorenzo, invece, incideva direttamente il best of nelle orecchie della sua vicina!
Così quindici gay anni dopo riesco finalmente a godermi live alcune delle canzoni con le quali sono cresciuto – le stesse canzoni che mi hanno reso indubbiamente un “uomo” migliore!
