Complice la pandemia, quest’anno rimaniamo in Italia per un giro itinerante verso il centro sud. Primo stop: Umbria.
Avevamo già trascorso alcuni giorni nella regione esplorando le affascinanti Assisi e Perugia, ma l’antico borgo medievale di Orvieto mancava all’appello, e così iniziamo il nostro viaggio quasi da lì
Infatti prima di arrivare nella vecchia città appollaiata sul roccioso tufo, ci fermiamo in due piccoli borghi: quello di Monteleone d’Orvieto e quello di Fabro.
Monteleone d’Orvieto è deliziosa. Ha una storia antica, quella tipica di un luogo strategico con una vista che spazia tra Toscana, Lazio e Umbria. Oggi è una piccola cittadina ordinata con le scure in legno, le mura di pietre e mattoni, le chiese, una torre con orologio che svetta sugli altri tetti e le bandiere appartenenti alle varie casate. Il suo fiore all’occhiello è la splendida piazzetta con vista mozzafiato sulle colline circostanti. Val bene una visita, se pur breve, per fare un salto nel tempo.
Invece Fabro ha un cuore antico ma più semplice e apparentemente più contemporaneo. Benché conservi una splendida parte delle sue fortificazioni, il centro offre uno spaccato di vita meno antica.
Monteleone d’Orvieto
Fabro
Ripartiamo lasciandoci alle spalle colline disseminate di rotoballe e ampie distese di girasoli. Circa 30km più tardi arriviamo nel cuore di Orvieto. Trascorreremo qui solo una notte e abbiamo poche ore per esplorarla, iniziamo subito dall’ampia piazza del Palazzo Comunale, l’elegante inizio di Via del Corso sulla quale si affacciano negozi, ristoranti, bar e edifici storici per poi approdare al Duomo d’Orvieto.
Dopo un buonissimo pranzo da FEBO, seduti ad un tavolino affacciato sulla strada e all’ombra di vecchi edifici, ci spingiamo fino al Giardino Comunale accanto al quale sorgono il celebre Pozzo di San Patrizio e la Rocca Albornoz.
Visitiamo il pozzo percorrendo i 248 scalini e i 58 metri di profondità per provare la stessa ebrezza dei frati che gli diedero questo nome nel ‘800. Oltre ad essere considerato ancora oggi un capolavoro di ingegneria rinascimentale, questo è un luogo ricco di storia e chissà quali misteri.
Girellando incontriamo la Torre del Moro e l’elegantissimo Palazzo del Popolo. Ogni angolo sembra perfetto per uno scatto, ma è il Duomo d’Orvieto a toglierci davvero il fiato. Edificato intorno al 1200, racchiude in se lo stile gotico e quello romanico, pur mantenendo un’identità peculiare e unica. La sua grandiosa struttura di marmi a strisce, le elaborate opere al suo interno e la maestosa facciata lo rendono una delle cattedrali più belle d’Italia. Il Duomo si affaccia su un’ampia piazza ed è contornato da Palazzo Soliano, oggi Museo di Arte Moderna, e dal Museo dell’Opera del Duomo.
Sul far della sera, il sole comincia a tramontare e il caldo lascia spazio ad un’aria più fresca e ad un leggero venticello. E’ proprio all’ora del tramonto che ci accorgiamo di aver trascurato gli splendidi vicoli della città vecchia. Un percorso che guida ad uno splendido panorama sui tetti medievali, sulle colline verdeggianti e tra le antiche mura della città.
Il giorno seguente facciamo colazione e un breve giro per osservarla al fresco della mattina, senza che il via vai sia iniziato, per assaporare tutta la bellezza di piazza Duomo ancora addormentata.
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