Mancavamo da Londra da troppo tempo perché, complice il Covid, avevamo interrotto la tradizione del nostro viaggio annuale in città, ma ora era tempo di tornare. Un lungo weekend per rivedere i luoghi del cuore, mangiare nelle nostre catene preferite e girellare per le stradine con le porte colorate più celebri al mondo.
Appena atterrati abbiamo trovato tutto come lo avevamo lasciato: il cielo incerto, l’aria fresca anche d’estate, l’instancabile via-vai cittadino e quegli odori di meltinpot culinario che inebriano le strade. Lasciati i bagagli nel nostro piccolo hotel, situato tra Spitalfield e Shoreditch, siamo partiti per il solito tour-de-force – un tour che vanta oltre 75km a piedi in soli 4 giorni.










Non sono mancati le classiche mete turistiche come il Tower Bridge, l’immancabile camminata lungo lo Shad Thames (uno dei posti che preferiamo) e una passeggiata tra i grattaceli che lo sovrastano. Ritroviamo gli odori dei cibi provenienti dal mondo tra le affollate e fiorite bancarelle di Borough Market – ma ci sediamo ai tavoli di Patty & Bun per un burger vegetariano da urlo.
Proseguiamo per osservare le opere alla Tate Modern, scattare una foto alla mia chiesa preferita – quella di St.Paul – dal Millenium Bridge e passeggiare a Covent Garden mentre il sole fa finalmente capolino nel pomeriggio e poi si specchia sull’orologio del Big Ben. Oxford Street addobbata per l’imminente Pride e Covent Garden saranno gli ultimi stop della giornata, ed è proprio qui che, più tardi, ci sediamo per gustare un buon ramen da Shoryu.










Day 2 | Il quartiere di Spitalfield si sveglia lento la mattina, il sole irradia le vetrine dei negozi ancora chiusi e sottolinea con i suoi raggi i murales sparsi per le viuzzole. Quando raggiungiamo Notting Hill però troviamo il cielo grigio ad attenderci insieme ai mercatini dell’antiquariato che occupano le strade sulle quali si affacciano le case color arcobaleno. Girelliamo tra le bancarelle e facciamo colazione da Fabrique, ordinando girelle svedesi e caffè.
Più tardi attraversiamo Hyde Park per raggiungere le sinuose stanze della Serpetine Gallery disegnata da Zaha Hadid e visitiamo la nuovissima Black Chapel dove incontriamo per caso Virginia Duran – una talentuosa instagrammer e amica digitale. L‘incetta di cultura non è ancora finita e prima di saziare il corpo continuiamo a saziare la mente con la mostra “Fashioning Masculinities” dedicata alla moda maschile e genderless.
Per la pausa pranzo ci fermiamo da Comptoir Libaneuse a South Kensington dove ordiniamo tagine, hummus, halloumi e verdure varie. Attraversiamo l’elegante quartiere fino a raggiungere il Marylebone Village con le sue boutique e i café che affacciandosi sulla strada animano la vita del quartiere. Poi ci riversiamo lungo le strade di Oxford Street per gli ultimi festeggiamenti del pride.
Day 3 | La domenica mattina è il giorno dell’imperdibile appuntamento con il Columbia Road Flower Market, un’intera via affollata di locals e turisti tra café, negozi di interior design, fiori e piante. Vorrei acquistare un mazzo di ortensie come fanno gli asiatici, solo per il gusto di scattare una foto ma all’idea di doverli buttare desisto.











Prima di raggiungere Columbia Rd. però scoviamo lungo Bricklane Blank Street una caffetteria con dolci squisiti. Anche nel giorno del signore non ci facciamo mancare un po’ d’arte contemporanea e scegliamo la White Chapel Gallery. Poi curiosiamo nei negozi di Bricklane, Shoreditch e Spitalfield, addentiamo un boccone mediorientale da Brother Marcus e trascorriamo il pomeriggio tra Islington e Angel con il loro dedalo di stradine, negozi e canali.
Prima di tornare nelle zone centrali torniamo a Brixton, dove Giovanni ha abitato per un breve periodo nel 2016. E’ un po’ cambiata, ma conserva ancora quel fascino tutto suo. Quella sera, come due teenager squattrinati e affamati, ci sediamo dietro un tavolo di Pizza Hut – una tradizione tutta nostra iniziata sin dai nostri primi viaggi insieme in giro per il mondo.
Day 4 | L’ultimo giorno facciamo colazione in hotel, prepariamo i bagagli e ci avventuriamo per l’ultimo giro. Ci addentriamo nella city per osservare il Gherkin – la supposta di vetro, per girellare ancora una volta al Leadenhall Market e rivedere i luoghi magici di Harry Potter e infine, per rilassarci alle panchine in legno della chiesa di St. Dunstan-in-the-east. Deteriorata dal tempo ricca di alberi e vegetazione.








L’ultima incetta culturale la facciamo al British Museum dato che non tornavamo da tempo e avevamo voglia di perderci nella grandi stanze costellate di cimeli provenienti da tutto il mondo. Per pranzo mangiamo in uno dei nostri adorati Pret (a-manger) – altra nostra tradizione – e poi facciamo un salto al Natural History Museum per osservare le giganti ossa di dinosauro in una suggestiva atmosfera di fine 800.
Vorremmo vedere e rivedere ancora molto, ma l’ora è arrivata di fare ritorno a casa. Come sempre Londra ci conquista e non ci delude, e anche questa volta si tratta solo di un arrivederci!
INFO UTILI
DORMIRE: Londra è diventata molto costosa, un pizzico di fortuna e il momento giusto, saranno essenziali per trovare l’hotel perfetto ad un budget “ridotto”. Noi abbiamo dormito Point A London Liverpool Street – centrale, comodo e con una buona colazione.
MANGIARE:
VEDERE:
- Serpetine + Black Pavillion – Free entry
- Whitechapel Gallery – Free entry
- V&A Museum
- Saatchi Gallery – Free entry
- Pitzhanger Gallery
- Kew Gardens (a 30 min da Central London )