Dopo alcuni giorni a Manchester, cogliamo l’occasione di visitare Liverpool, arriviamo in soli trenta minuti di treno e con circa 10£. La città dei Beatles ci attende insieme ad un sole splendente.
La stazione ha davanti a se alcuni musei ed edifici che ricordano il glorioso passato di Greci e Romani. Il centro è dinamico e in evoluzione, in esso è situata una grande area pedonale con edifici tipicamente Inglesi e architettura contemporanea: il Liverpool ONE.
Ci lasciamo alle spalle l’enorme centro commerciale en plain air per dirigerci verso il porto. In riva al mare il vento è sorprendente e le nuvole iniziano a farsi spazio come in una tipica giornata inglese. Dal Royal Albert Dock, il vecchio porto progettato nel 1841, ci guardiamo attorno ed oltre ai vecchi edifici in mattoni rossi, notiamo il modernissimo Museo dei Beatles.
La fermata alla statua dei Fab Four è d’obbligo. Ci affidiamo a chi come noi attendeva la gentile cooperazione per un veloce scatto, il risultato? Niente glamour ma molto clochard!
Vicino all’Albert Dock, oltre ad una serie di ristoranti e negozi, è situato anche la Tate Liverpool. Entriamo e girelliamo per ritrovare opere familiari viste recentemente a Las Vegas, Napoli e Torino. E questo ci illude fortemente di essere dei veri cosmopoliti.
Ci perdiamo nella grandi stanze divise su cinque piani. Michelangelo Pistoletto e Ugo Rondinone attirano la mia attenzione da vera pop-slut. Ci godiamo anche il resto, prima di addentare un gustosissimo hamburger vegetariano da Byron. Avremmo scelto altre opzioni ma avevamo seria voglia di junk food.
Nelle poche ore che rimangono a nostra disposizione prima di ripartire alla volta di Manchester, girelliamo tra le vie della città e addentrandoci nei dintorni del centro scopriamo casette in mattoni rossi, rifiniture il legno bianco e porte colorate una dietro l’altra.
Troviamo murales che omaggiano qualche nuova serie tv firmata Netflix e celebrano l’inflazionata bontà dell’avocado. Scoviamo il Blue Coat un luogo di studio, arte e svago, peculiare nella sua architettura. Nelle sua stanze vi si trovano interessanti opere di giovani artisti.
Per concludere visitiamo la splendida Cattedrale di Liverpool e nel tragitto incappiamo anche in una porta o arco originale proveniente dall’antica Cina. Il nostro tempo a disposizione sta per concludersi e quindi, tra i chiassosi festeggiamenti di San Patrizio dove tutti sono indegnamente ubriachi, saltiamo sul treno per tornare alla base.
Liverpool è piccola e perfetta per essere scoperta in breve tempo. Con un paio di giorni in più c’è il tempo di bere una birra in uno dei numerosi pub della città, di visitare i numerosi museo di arte contemporanea e assaporare al meglio la vita dei locals.
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