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SOUTH KOREA | GYEONGJU

Arrivati a Gyeong-Ju, la città dorata, capiamo subito di aver cambiato atmosfera. Le strade sono meno trafficate, il via-vai cittadino è contenuto e i palazzi appaiono più vecchi e usurati dal tempo. Questa città della Corea settentrionale è nota per essere un antico museo all’aperto, ricca di luoghi evocativi, pagode e santuari Buddhisti.

GYEONG-JU

Per quanto piccola rispetto a Busan e a Seul, Gyeong-Ju rimane un grande centro abitato e le distanze sono piuttosto ampie per essere percorse solamente a piedi.  Inoltre, in città, le indicazioni in lingua inglese sono assenti e quindi dobbiamo necessariamente ricorrere al supporto dei pochi locali in grado di abbozzare almeno qualche parola o segnale comprensibile. Dalla stazione centrale all’albergo ci arriviamo con i mezzi pubblici.

La città si apre in un piccolo centro di stradine pavimentate con negozi, café e alcuni ristoranti. Appare chiaramente sorniona e poco indaffarata, fatta eccezione per il mercato di strada che si affaccia sulle vie principali.

Per disintossicarci dai luoghi affollati, iniziamo con la visita ai monumentali e affascinanti Tumuli di Gongwon, antiche tombe della dinastia Silla. Sono ben 23 i tumuli che, nel parco di Daereungwon, si alzano diversi metri da terra per creare uno skyline ondulato e sorprendente. Passeggiare tra queste colline dai colori dorati dall’inverno e dedicare qualche minuto ad osservare gli alberi che già germogliano, ci riconnette alla quiete e alla calma.

Tra tutte, la tomba più nota, è quella di Cheonmachong, alta tredici metri, con un diametro di 47m e risalente intorno alla fine del quinto secolo. Per quanto belle, è proibito salire su di esse per fotografie acrobatiche.

Davanti all’entrata del parco c’è il piccolo tempio di Beopjang-sa con splendidi guardiani dipinti sulle spesse imposte di legno. Uscendo dal parco dei tumuli, si approda ad un ampio giardino, al suo centro è posizionato l’antico Cheomseogdae. Poco più distante si trovano invece gli instagrammatissimi campi di erba rosa, la Muhly (Muhlenbergia), che, nonostante sia bellissima, sfortunatamente non ci delizia del suo colore più celebre, presentandosi lunga e filante come capelli in modalità invernale.

A pranzo ci addentriamo nel centro sperando di trovare un ristorante semplice con un menu in inglese però, data la difficoltà, finiamo per sederci al tavolo di una ravioleria squisita ed economica. Ovviamente abbiamo ordinato a occhio.

Nel pomeriggio ci spingiamo fino al vecchio villaggio che oggi ospita templi, luoghi di aggregazione e alcuni negozietti. Questo luogo conserva ancora la calma di un villaggio affacciato sul fiume, dal quale è possibile osservare uno splendido ponte attraversabile con tetto a pagoda.

Prima che diventi sera, raggiungiamo il suggestivo Dong Gung Palace. Il palazzo reale della monarchia Silla è contornato da un laghetto, una folta vegetazione e numerosi templi. Una pacata musica risuona in tutto il percorso di questo antichissimo palazzo.

Quando si fa tardi, siamo pronti per una cena da asporto da consumare in hotel.

Il secondo e ultimo giorno in città, ci spingiamo con un bus fino al complesso di templi buddhista di Bulguksa. Il tempio risalente al 751 è patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1995 e nel corso dei secoli è stato implementato e restaurato più volte.

Appollaiato su una collina, il tempio è contornato da una vegetazione spoglia e invernale e per accedervi attraversiamo una strada in salita gremita di bancarelle di street-food e souvenir. Le lanterne colorate illuminano il cielo grigio mentre noi passiamo da un tempio all’altro, dove i monaci pregano quasi indisturbati.

Terminata la visita, decidiamo di intraprendere il lunghissimo percorso in salita per raggiungere la cima della montagna di Tohamsan. Dopo alcuni minuti, la strada alberata si trasforma in una scalinata a più riprese nel cuore della montagna, tra foreste, monumenti, ruscelli e il canto degli uccelli che svolazzano indisturbati.

Benché ci sia anche un servizio navetta che porta i turisti sulla cima, noi abbiamo scelto l’opzione Die Hard, e dopo circa un’ora e 4km di hiking per 750m di altezza dal livello del mare arriviamo ai piedi del tesoro nazionale: il Seoukguram Grotto. Un celebre tempio scavato nella montagna che conserva una statua di Buddha alta oltre 3,5 metri in splendente granito bianco.

Esausti e sorpresi da tanta bellezza (che non può essere fotografata) capiamo di aver raggiunto il nirvana e il massimo delle nostre abilità fisiche. Per rifocillarci, beviamo una buonissima Cilsung Cider, soda al limone molto celebre in Corea.

Ci sarebbero altre cose da vedere ma preferiamo riposarci per il resto della giornata, girellando e godendoci il bel tempo, l’aria fresca e del buonissimo Mocha Caffè. Con la scalata abbiamo sparato tutte le cartucce, ma ne è valsa la pena.

La mattina successiva ripartiamo alla volta di Seul per l’ultimo giorno in città e festeggiare il 33esimo compleanno di Giovanni. Prenoto una stanza con vista al Nine Tree Premier Hotel e ci sediamo al tavolo di The Original Pancake House per gustare buonissimi pancake all’americana nella zona trendy di Apgujeong nel quartiere di Gangnam.

Le ultime ore le passiamo facendo acquisti e cercando di riorganizzare le valige per farle apparire adeguate alle normative del nostro prossimo volo aereo.

All’alba del giorno seguente ripartiamo, ma non siamo diretti a casa…

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INFO UTILI

Verso a GyengJu: ci spostiamo con un treno da Busan e in circa 1h di percorso ad un prezzo contenuto di circa 12€ a testa.

Muoversi in città è semplice a patto di utilizzare i mezzi pubblici perché le distanze comunque molto ampie. La metro-card di Kakao Map acquistata a Seul è utilizzabile anche qui. La Kakao Map App può essere utile ma purtroppo in città ci sono poche indicazioni in lingua Inglese e si è costretti a decifrare gli ideogrammi.

Il Costo di Cibo e Co. è davvero economico, specialemnte se si scelgono luoghi frequantati dalla gente del posto.

Le Temperature non cambiano dalle altre città e il freddo si fa sentire, specialemente nel tardo pomeriggio e la mattina presto.  Il tempo è soleggiato con nuvole e le pioggie non sono frequenti solitamente.

Quanti giorni in città? Noi ne abbiamo trascorsi qui solo 3 giorni. Per quanto grande, le attrazioni non sono moltissime e in un massimo di 4 giorni è possibile assaporare il meglio di questa antica città.

Dove dormire? Noi abbiamo alloggiato al Romantic Travil Mini Hotel, comprensivo di bagno privato, set bagno/doccia e colazione inclusa. Il costo è stato di circa 80€ totali per due notti.

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