Per vocazione e passione, spesso e volentieri, rifuggiamo dalla calda estate per visitare città nordiche. Godere della fresca brezza e spesso anche del mal tempo. Ebbene si, amiamo la malinconia dei luoghi freddi ma, quest’anno, per cambiare atmosfera abbiamo deciso di fare un Road-Trip al caldo.
Meta prescelta: PORTOGALLO. Circa 12 tappe in dieci giorni.
Fortemente invogliati dal passaparola di chi già aveva visitato il paese e incuriositi dalla sua associazione ai sali-scendi di San Francisco, abbiamo prenotato e siamo partiti alla scoperta dell’atmosfere portoghesi. Ignari che sarebbe stata la meta inflazionata delle settimane a seguire.
LISBONA
La prima tappa è la capitale portoghese. Arriviamo nel caldo del pomeriggio, il sole picchia forte sui sassi quadrangolari che tappezzano le strade scivolose della città. Il fermento della giornata è assopito dai caldi raggi del sole che – intanto – inizia la sua discesa.
Il nostro appartamento, situato non lontano dal Bairro Alto, è un delizioso mini più che mono-locale abbellito da tipici azulejos, con un terrazzino dal quale affacciarsi e sentirsi veri portoghesi. I muri sgarrupati sono interrotti da eleganti maioliche dalle raffigurazioni floreali, storiche, religiose e geometriche. Il vicinato si rifugia nell’ombra ma la vitalità si può udire attraverso le finestre aperte sulla strada.
Mentre i Tuk Tuk sfrecciano lungo le stradine più scoscese, noi ci dirigiamo nel Chiado per entrare in contatto con la città. Camminando arriviamo all’Elevador di Santa Justa, una volta salitili i suoi 45 mt di altezza, vediamo uno splendido panorama dell’intera città. I tetti rossi delle case si spingono fino alla riva del Tejo e dietro di noi, le eleganti rovine a cielo aperto della chiesa datata 1389 – scoperchiata dal terremoto del 1755 e dove adesso sorge il Museu Arquelogico do Carmo – troneggia indisturbata.
La luce rosa del tramonto illumina il cielo di un’atmosfera marittima. Scendiamo giù fino a Baixa e percorriamo la lunga strada che ci divide dalla Praça do Comércio. L’Arco da Vitòria incornicia con le sue arcate la piazza che guarda verso la distesa d’acqua. Qualche km più avanti il Ponte 25 Abril si staglia lungo il fiume per toccare terra ai piedi del Cristo Rei. La famosa saudade aleggia per le vie della città mentre la musica Fado echeggia dai ristoranti.
Il giorno seguente siamo pronti per le numerose mete consigliate dalla guida. Il primo stop è la Basilica Estrela, elegante chiesa Barocca davanti alla quale sorge il giardino Guerra Junqueiro e dal quale parte il tram 28 diretto in città. Saliamo e ci facciamo posto tra la folla di turisti. Serrate le mani su ogni appiglio disponibile, ci godiamo il panorama dai finestrini aperti.
Poi visitiamo il castello di Sao Jorge che con eleganza traccia un percorso storico che va dai Visigoti ai Mori per arrivare al primo re Alfonso Henriques fino a Vasco da Gama.
Le sue linee pulite si stagliano contro il cielo azzurro. Intanto già di prima mattina il caldo estenuante e le scale ogni-dove temprano la mia resistenza degna di un nonno, ma con determinazione girelliamo l’Alfama in lungo e in largo.
Le stradine si fanno strette e acciottolate, le case hanno piccole finestre dalle quali penzolano festoni multicolore e le chiese fanno capolino ad ogni angolo. Così si susseguono Sao Joao da Praça, Sao Miguel, Sao Vicente de Fora e l’affascinante chiesa di Santa Luzia, sulle cui mura si trovano azulejos che narrano la storia di Lisbona prima del terribile terremoto. Sotto il pergolato che costeggia la chiesa si può sostare all’ombra per osservare la splendida vista.
Girellando alla scoperta degli angoli più nascosti è facile trovarsi davanti i tipici miradouro dai quali è possibile osservare Lisbona dall’alto. Alcuni di essi ci permettono di osservare viste mozzafiato. In cerca di un posto dove mangiare, ci lasciamo la folkloristica piazza che si apre davanti al Museu Do Fado e ci addentriamo nelle viuzzole dell’Alfama.
Tutti consigliano di mangiare nelle bettole ma noi preferiamo cercare qualcosa che mescoli la cultura locale al design moderno e così troviamo Teresa, un piccolissimo bistrot dove mangiare e acquistare prodotti tipici locali. Il cibo è delizioso e viene servito in piatti eleganti dipinti a mano. Non potevamo davvero chiedere di più.
Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Baixa-Chiado dove è situato il museo di arte contemporanea della capitale. Le due sedi del Museu do Chiado, ottenute da un vecchio convento, hanno ampi spazi minimali ed eleganti nei quali sono disposte fotografie, opere pittoriche, statue e istallazioni. Rifocillati di arte torniamo sulla via principale, dove si affollano musicisti che suonano musica locale. Attraversata la via dei negozi, proseguiamo verso la Praça do Rossio. Ampia ed elegante nel cui centro troneggia una statua dedicata a Pedro IV.
Impareremo velocemente che, a tutte le ore del giorno, in questa piazza si smerciano stupefacenti di varia natura. Benché fossimo stati colti di sorpresa all’inizio, impariamo subito a rifiutare l’offerta e a procedere senza esitazione.
Ci dirigiamo nuovamente al Bairro Alto, quartiere di snodo per la vita notturna, per raggiungere l’Elevador da Bica. La funicolare datata 1892 ci accompagna direttamente al Miradouro di Santa Catarina. Un belvedere unico dove i giovani locali e i turisti amano sorseggiare birra o ginginha. Ascoltiamo un po’ di musica e rimaniamo per cena in un ristorante affacciato sulla città. Il cielo si dipinge di violetto e noi ci godiamo il vento che finalmente arieggia intorno a noi.

Il terzo giorno ci alziamo alla buon’ora per dirigerci a Belém. Posizionata ad ovest della città, rappresenta una meta imperdibile. Infatti questo quartiere dall’estrema atmosfera marittima ospita il Moisteros do Jeronimos, il Palàcio Nacional, la Torre di Belém e il Centro Cultural omonimo. Raggiungibile in pochi minuti dalla stazione Cais do Sodre, il centro di Belèm assomiglia ad una piccola cittadina di mare. Ristoranti, casette dai balconi fioriti e con i consueti panni stesi.
Lungo la via per raggiungere il Monastero di Jeronimos è situata la famosissima pasticceria Pasteis De Belèm che serve deliziose Pasteis de Nata calde appena sfornate. Davvero imperdibili. L’imponente bellezza e il bianco candore del Monastero è sorprendente. L’elaborata ricchezza dei dettagli della facciata principale lo hanno reso patrimonio dell’Umanità secondo l’UNESCO. Datato 1501 è uno dei pochi edificio rimasti intatti durante il famigerato terremoto. Al suo interno il refettorio, il chiosco, il presbiterio e la tomba di Vasco da Gama sono conservati con splendida cura. E nonostante la lunga fila per accedervi vale ben la pena di osservare la chiesa nella sua complessa bellezza esterna ed interna.
Passeggiamo lungo il Dock per raggiungere la torre di Belèm posizionata ai piedi del fiume. Pranziamo lungo la riva, mangiamo osservando il ponte 25 de Abril e il Cristo Rei in una totale atmosfera di iper-relax.
Il caos della città ha lasciato posto al rumore dell’acqua che lentamente bagna la solida base della torre. Dopo pranzo entriamo nel Centro Cultural di arte moderna. Un’opera architettonica contemporanea che accoglie il Museu Collecçao Berardo e le opere dei maggiori esponenti del ‘900 tra cui Mirò, Picasso, Warhol e molti altri. Trascorriamo al suo interno le restanti due ore, rapiti dalla bellezza dell’edificio e dalle sue numerose stanza popolate da opere interessanti. La terrazza del Centro Cultural, con le sue palme, il suo giardinetto e la fontana, guarda verso il Monastero che di un bianco luminoso contrasta il cielo limpido.
Sorseggiamo succo d’arancia e mangiamo Pasteis de Nata prima di riprendere il treno diretto nel centro città. Saliamo fino al Parque Edoardo VII che guarda verso il Chiado. I sontuosi palazzi che vi si affacciano osservano un’elegante spettacolo naturale ben organizzato. In esso si tengono eventi come concerti e mercatini di street food durante le sere d’estate. E’ ancora presto e così saliamo sulla metro per fare un salto ai Giardini di Principe Real, intorno al quale ci sono negozietti molto trendy dove fare acquisti di ogni tipo. Teniamo il portafogli in tasca e dopo una rapida occhiata torniamo a Baixa.

La sera guardiamo il tramonto da Praça do Comercio e costeggiamo il Tejo per approdare al Mercado do Ribeira. In un’atmosfera estremamente contemporanea e minimal l’edificio, anche conosciuto come TIME OUT MARKET, ospita sia il mercato centrale che una vasta scelta di ristoranti dove ordinare cose tipiche portoghesi o prelibatezze cosmopolite. Il cibo si gusta su ampi tavoli in legno condivisi con commensali provenienti da ogni parte del mondo. Assolutamente da provare.
Ci sono molte altre cose da vedere in città, ma teniamo il resto per gli ultimi giorni di questo viaggio on-the-road che trascorreremo nuovamente nella capitale.
NEXT STOP > SINTRA + ALCOBACA + LEIRA + BATHALA