Non sono mai stato un amante delle poste del cuore. Neanche ai tempi di “Cioè”, lettura obbligatoria per un aspirante gay degli anni 90 in cerca di consigli. Ma complice una copertina accattivante e un titolo che stuzzicava la mia curiosità ho deciso di leggere “Amore mio, ti odio”. Probabilmente le lettere di amore tradimento odio omosessualità incertezza e incesto degli Italiani – che ricoprono un arco di tempo che va dagli anni 90 ad oggi – apparivano più interessanti se raccolte in un unico libro che traccia l’evoluzione o l’involuzione (va bene ciò che si preferisce) socio-culturale dell’amore e delle questioni di cuore.
Ricevo così per il mio 32° compleanno la raccolta di lettere e risposte della rubrica “Questioni di Cuore” di Natalia Aspesi del Venerdì di Repubblica. Ironiche, illuminanti, agghiaccianti e destabilizzanti le lettere raccontano l’amore secondo gli Italiani e riempiono le giornate della mia meritattissima – se pur striminzita – pausa marittima.
Anche se a tratti divertenti, la mia sensazione è che molta gente là fuori non sappia amare altro che se stesso. Mi impegno per capire rancori e tradimenti, leggo ammaliato gli incontri segreti e amori non corrisposti, riscaldo il cuore alle lettere più sentite e appassionate e mi struggo leggendo quelle romantiche, sdolcinate e degne del miglior happy-ending della Disney. Natalia Aspesi invece analizza oggettivamente i pensieri dei suoi lettori epistolari, scandaglia senza esitazione le loro lettere incriminatorie, recriminatorie e/o liberatorie mettendo in evidenza difetti e qualità, menzogne e verità per guidare alla riflessione. Alcune risposte appaiono risolutive mentre altre “minatorie“, volte e a stimolare l’auto analisi e a suggerire una maggior consapevolezza di se stessi.
Una lettura illuminante sulla difficoltà di amare, di mantenere l’equilibrio anche dove la serenità non manca e le difficoltà provenienti dal retaggio culturale al quale siamo sottoposti. Scuse e motivazioni. Ma soprattutto storie possibili della semplicità con cui è facile “amare”, “tradire”, “mentire”, “odiare”, “peccare” ma pur sempre amare.