Nessuno è mai davvero pronto per dire addio. Sarà per questo che alla fine di un lungo calvario, passato in un soffio, si ha bisogno di elaborare la perdita, le emozioni, l’assenza ed il lutto. Senza però trovare le risposte che vorremmo o “l’amore” perduto. Si viene invasi da percezioni alterate, un senso di vuoto e un bisogno di equilibrio che rimane assente. L’unica consolazione rimangono le lacrime e i ricordi. Quelli brutti si dissipano e lasciano spazio a quelli belli, trascorsi o solo immaginati ed attesi.
Nella accaldata ma gelida notte di Venerdì 9 agosto, a soli due mesi dal tuo 27° compleanno, Eleonora, ci hai lasciato un vuoto da colmare con un mucchio di ricordi e troppi rimpianti. Ci hai insegnato cosa significa non arrendersi e come affrontare la vita con positività combattendo le proprie insicurezze.
Il tuo sorriso contagioso, quell’aria da stronzetta e le unghie sempre perfette erano il tuo segno distintivo insieme alla tua voce, i tuoi capelli, la tua forza e il tuo modo sfrontato e spensierato di vivere la vita. Sei stata bellezza pura fino all’ultimo istante quando hai iniziato a dormire placidamente come Biancaneve avvolta nelle soffici coperte bianche della tua stanza di ospedale.
Ricoperta di fiori e accompagnata dall’amore te ne sei andata così, qualche giorno dopo, in punta di piedi sulle note di Halleluja. Un’uscita trionfale, uno scroscio di applausi tutti dedicati a te, nata per essere una stella.
Adesso che sei dove non possiamo vederti, corri libera verso tua nonna, nell’attesa – un giorno chissà – di riabbracciarti nuovamente.
Mi mancherai Ele.
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