Torno in città per l’ultimo week-end per ritirare Giovanni come un pacchetto postale e riportarlo finalmente a casa. Ci piace così tanto la nostra routine di coppia collaudata che stare insieme è un valore aggiunto della nostra “morbosa” relazione.
Sono in città da poche ore e abbiamo intenzione di concentrarci su un paio di quartieri. La stanchezza di andare e venire inizia a farsi sentire un po’ di più, ma l’entusiasmo non manca. Infatti appena arrivato Gio mi porta a visitare la Senate House, la biblioteca dove passa la maggior parte del tempo a preparare e a redarre le sue interviste. Visito l’intero quartiere universitario con Giardinetti, Ristoranti e un sacco di mattoncini rossi.
Il via vai della città è sempre travolgente. Ceniamo con degli ottimi Noodles e poi a nanna per ricaricare le batterie.
E’ sabato mattina e questo è il penultimo risveglio nella ridente Brixton. Così gironzoliamo per incappare nel mercato di frutta e verdure, dello street-food molto home-made e di POP BRIXTON, un edificio industrial molto trendy che rappresenta un luogo di ritrovo per bere, mangiare ed ascoltare qualcosa. Scatto con calma qualche fotografia ai luoghi più rappresentativi della zona, giusto per non scordarli e fissarli tra i ricordi. Visitiamo il Black Cultural Archive per vedere una piccola mostra dedicata alla storia dei primi abitanti caraibici di Brixton, ovviamente e sfortunatamente approdati qui prevalentemente come schiavi.
Finito il salto nel tempo, la pioggerella inizia a bagnare le strade, quindi montiamo sulla metro e ci dirigiamo al nostro prossimo stop.
ISLINGTON
Una zona tranquilla ma al contempo viva. Il posto perfetto dove vivere a Londra.
Una schiera di palazzi eleganti interrotti solo da altre casette colorate, da pub e cafè particolari e dedicati alla gastronomia di qualità e un mucchio di deliziosissimi negozietti dove andare in cerca di vintage, giocattoli, abiti e trendy chincaglierie per la cucina. Le vecchie insegne incorniciano vetrine da sogno e ristoranti chic che si affacciano su una grande strada poco trafficata.
Vorremmo comprare tutto ciò che c’è da FOLKLORE, se i nostri bagagli fossero appena un po’ più grandi. Passiamo davanti ad OTTOLENGHI per assaporare il mix organico dell’offerta culinaria ma la fila ci convince a scegliere qualsiasi altro restò che serva cibo. Il sole torna nuovamente a splendere e come al solito gli inglesi si godono il brunch o un semplice caffè all’aperto.
Più tardi ci avventuriamo per strade sconosciute per raggiungere la VICTORIA MIRO’ GALLERY. Oggi apre una interessante mostra tutta dedicata all’artista Giapponese Yayoi Kusama, celebre per le sue superfici ricoperte di pois multiformi e io non ho intenzione di perdermela. Così attraversiamo un pontile dove i locals bevono birra e si rilassano al sole caldo. Non appena arrivati alla galleria, troviamo una lunghissima coda di stylish Londinesi in fila per il vernissage. L’attesa non ci spaventa neanche se il sole è caldissimo.
La struttura di questa galleria è interessante tanto quanto le opere che espone. Yayoi Kusama dedica l’intera mostra al suo smodato amore per le zucche e le ritrae a mille colori e ne installa ovunque. La fila non finisce fuori, infatti per ognuna delle installazioni è necessario mettersi in coda e trascorrere all’interno dei cubi visionari pochi secondi. In pratica un viaggio visivo celere ma intenso.
Sul far della sera usciamo entusiasti di aver pazientato tanto. Ci godiamo l’atmosfera rilassata del quartiere e ci fermiamo in strada per una merenda salutare, assolutamente organic. Il tramonto illumina la città di una luce violetta, il tepore del sole cocente lascia spazio al sapore fresco dell’estate mentre la città si prepara ad una nuova notte di divertimento ed entusiasmo.
Il giorno seguente, preparati i bagagli, usciamo per un brunch domenicale prima di salire sull’aereo che ci riporta a casa.
HOXTON
Non lontano dalle boutique super hype di Shoreditch sorge questo quartierino molto hipster dove trovare le cose più disparate. Pub dove mangiare, gallerie d’arte e negozi di abbigliamento. Insomma l’essenziale per godersi la vita e la città in modo conviviale. I murales inondando le stradine di mattoncini.
Ci mettiamo in fila, come al solito, da THE BREAKFAST CLUB CAFE’ per ordinare un pranzo tipicamente inglese: pancake, burro, uova sbattute, fagioli, toast e patate. Il tutto rigorosamente vegetariano. Il perfetto apporto calorico per affrontare il resto della giornata, in un posto assolutamente adorabile e molto American-way con l’inevitabile tocco Brit.
Passeggiamo ancora un’ultima volta tra i negozi chic di Shoreditch dove osservo un sacco di capi che starebbero benissimo nel nostro armadio. Il lontananza si scorgono i grattacieli che fanno capolino nel caos della città, i taxi neri sfrecciano lungo la strada e la gente è impegnata nel solito rilassato tram-tram della domenica pomeriggio.
Ritirati i bagagli Gio saluta malinconicamente la sua casa Inglese per queste 5 settimane.
Londra rimane quel posto affascinante, quella meta così vicina da farti sentire meno essenziale attraversare l’oceano per andare a New York. E benché non sia necessariamente una meta più economica della sua “gemella” Americana, rimane un po’ la meta perfetta per l’amabile fuga di Divertimento, Shopping & Arte.
Bye Bye London. Ma solo fino alla prossima volta…
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