Dopo il break invernale del 2017, in Russia, desideriamo tornare ad est e Budapest sembra fare al caso nostro. Halloween è il momento giusto! Buda e Pest sono divise dalle fredde acque del Danubio e unite dalla bellezza che percorre l’intera città spaziando tra i generi e le epoche: dal barocco al neoclassico, passando per l’art nouveau fino ad arrivare ai giorni nostri.
Abbiamo visitato la città in ottobre, trovando giornate soleggiate e alcune ombreggiate da nuvoloni color ghiaccio ma, Budapest, è così bella che conserva sempre un appeal unico ed evocativo dei tempi passati.
Il nostro Easy hotel è a pochi passi dalla fermata Oktogon e da lì, con la piccola metro e la Budapest Card, si è connessi ai principali quartieri. Dopo il check-in, benché sia già tardo pomeriggio, ci mettiamo a curiosare percorrendo a piedi la strada che da Oktogon arriva fino a Belvàros, il centro di Pest. Mentre sferza un venticello freddo rafforzato da l’umidità della sera, osserviamo Buda illuminata per la notte affacciata lungo il Danubio.
Il giorno seguente scegliamo come prima tappa Buda, attraversato il ponte a piedi saltiamo su un tuk tuk a motore per raggiungere la Collina del Castello. Ci troviamo davanti una vecchia cittadina elegante dai colori tenui. Avvistiamo subito il Bastione dei Pescatori che offre una spettacolare vista su Pest. Tra tutti i dettagli di questo antico borgo, svetta la Chiesa neogotica di Mattia Corvino con le sue guglie acuminate e i suoi tetti policromi – eleganti e geometrici come una splendida fantasia Missoni. Anche all’interno geometrie e sontuose decorazioni barocche si sfidano con estro.
Arrivati al Palazzo Reale, visitiamo il museo e il giardino. Più tardi raggiungiamo la collina Gellért e Tabàn per passeggiare nel parco, visitare la Cittadella e goderci una vista mozzafiato sul Danubio. Nel tardo pomeriggio, il cielo si colora delle sfumature del tramonto e noi noleggiamo due costumi ai Bagni Gellért per rilassarci nelle acque termali. La sera ci mettiamo in fila per cenare da Mazel Tov, un ristorante industrial con ottime proposte israeli-fusion.
Come di consueto, le nostre mattine iniziano con un tall americano, dato che Starbucks è sotto il nostro hotel. Il sole risplende e scalda un po’ la temperatura locale. Non lontano da noi è situata la bellissima ed elegante Basilica di Santo Stefano che, con il suo design neoclassico e le sue torri campanarie, troneggia su una grande piazza.
Lo splendido Palazzo del Parlamento Ungherese, non dista troppo dai quartieri eleganti della città. Le guardie lo circondano e ai suoi piedi sono situate le “Scarpe sulla riva del Danubio” in memoria dell’olocausto. Il museo “Kossuth Tér Massacre Memorial” ne ricorda altri importanti avvenimenti storici.
Il quartiere ebraico, ancora una dinamica zona della città con coloratissimi murales, conserva la più grande Sinagoga del mondo dopo quella di New York, la Grande Sinagoga. In una fusione architettonica tra il neo-romanico e moresco, le sue merlature color mattone si stagliano nel cielo azzurro. La visitiamo con una breve visita guidata per ricordare, conoscere e non dimenticare. Nel giardino retrostante ci sono alcune tombe e un memoriale di arte contemporanea. La musica risuona nelle stanze vicine, mentre al secondo piano è conservato un elegante museo dedicato alla cultura ebraica.
Terminato la visita, a pranzo ordiniamo cibo fusion da Dobrumba. Il locale, minimal e trendy, serve appetitose insalate di pollo, verdure e hummus accompagnate da sesamo e uova. Caffè e basboussa per dessert.
La giornata prosegue alla scoperta di Piazza degli Eroi, con la visita dei giardino del Castello ottocentesco e del suo piccolo lago, dove un paio di sdraio in legno ci invitano al relax. L’atmosfera è surreale, sembra di aver viaggiato nel tempo.
Nella Pest meridionale diamo un’occhiata al Mercato Centrale che ha un impatto nostalgico e un po’ malinconico. A fine giornata infatti appare semi deserto, alcune persone si affrettano ad ordinare manicaretti street-food alla vecchia maniera. L’odore è molto invitante ma, come al solito, io faccio passo e Giovanni segue il mio esempio.
Il penultimo giorno in città il cielo è velato. E cosa c’è di meglio di una scorpacciata di arte per sfuggire al torpore di una giornata grigia? Così a bordo del treno di superficie raggiungiamo il bellissimo museo dedicato all’artista Ungherese Victor Vasarely, dove ammiriamo le sue psichedeliche creazioni. Sulla strada per tornare al treno osserviamo a distanza le rovine di Acquincum.
Tornati in città visitiamo lo splendido Ludwig Museum, un centro di arte contemporanea in un’area architettonica essenziale affacciata sul Danubio. Le nuvole tornano a coprire il cielo e la temperatura si raffresca quindi ci dedichiamo nuovamente al relax nei bagni Kiràly. La struttura è tra le più antiche, e anche a se la sala termale appare un po’ vetusta, nel complesso il prezzo economico vale il relax.
L’ultimo giorno visitiamo il Museo Nazionale che ripercorre la storia Ungherese con arte, design e abbigliamento d’epoca. Il Robert Capa Center dove sono visibili alcuni suoi lavori e quelli di giovani fotografi dei nostri giorni, ma prima di correre a prendere il nostro volo, facciamo merenda con pancake e caffè da Stika, un bistrò gay friendly in un quartiere vivo e in evoluzione.
I nostri 5 giorni a Budapest sono stati sufficienti per assaporare un po’ della vita di questa affascinante città. Ci sarebbe stato molto altro da scoprire ma torniamo a casa felici di segnare un’altra tappa nella nostra mappa virtuale.
FOODIE TIPS
- Bagel: Ottimi Bagel caldi da gustare on the go o seduti ad uno dei tavolini disponibili.
- Matrioska Kroshka: Un menù di Hamburger e zuppe tutto vegetariano.
- Kiosk: Ristorante alla moda e Cocktail bar a pochi passi dal Danubio. ()
- qui altri ristoranti da provare.